CARI PAZIENTI, FAMIGLIE E LAVORATORI AIAS
La situazione è diventata infatti così grave e paradossale da non poter più tergiversare. Serve ora combattere insieme.
La Giunta regionale con la delibera n. 23/25 del 9 maggio 2017, ha deciso di tagliare ulteriormente le prestazioni del 30 per cento.
Questo si traduce in un futuro incerto per l’assistenza ai nostri pazienti e nell’inevitabile e imminente licenziamento del trenta per cento dei nostri lavoratori.
Si tratta di un fatto gravissimo, che danneggia tutti voi prima di chiunque altro.
Ed è l’ennesima dimostrazione che i Vertici della politica non tengono conto dei lavoratori e neanche del benessere dei nostri pazienti, dei quali in questo documento, ahimè, non c’è la minima traccia.
Pretendere che rispettino e tutelino il diritto alla salute dei nostri pazienti, è cosa troppo alta e inarrivabile.
E allora, vi chiedo, soprattutto in questo momento, di farci trovare forti e uniti, e sollevare la nostra protesta.
Molti di voi, affetti da gravi patologie neurodegenerative, si sono visti ridurre o interrompere le prestazioni da parte di alcune fisiatre “illuminate” che vi hanno detto che continuare la fisioterapia o andare in piscina o in palestra due volte alla settimana è la stessa cosa.
Siamo inorriditi quando molti dei nostri ragazzi, i vostri figli, che frequentavano i Centri diurni, sono stati dimessi, sempre da specialisti illuminati, con la motivazione “ormai il quadro clinico si è stabilizzato, non c’è più niente da riabilitare”. Questi medici hanno dimenticato il loro giuramento di Ippocrate e sono diventati ragionieri, considerando i pazienti numeri e non persone.
Mi rifiuto anche solo di pensarlo.
Sono circa 40 milioni di euro i debiti che la Regione ha con la nostra Associazione.
E nonostante tutto, la stessa Regione continua a chiederci di recuperare gli stipendi arretrati quando è lei stessa la prima a non pagare i suoi debiti.
Gli stessi stipendi che la Regione non ci permette di pagare.
Siamo dentro il teatro dell’assurdo.
Quel supporto che ci permetteva di sopperire ai ritardi e alle mancanze della Regione.
Evidentemente non basta tutto questo, affinché venga tutelata, o almeno le venga consentito di portare avanti la sua missione che dura da cinquant’anni.
Dobbiamo cominciare la battaglia più difficile, quella più dura.
Per questo vi chiediamo di essere al nostro fianco nella manifestazione che si terrà
MARTEDI’ 20 GIUGNO ALLE 9
DAVANTI ALL’ASSESSORATO REGIONALE ALLA SANITA’
IN VIA ROMA 223 A CAGLIARI