In Italia aumentano i casi di Ictus, anche tra giovani e giovanissimi

In Italia aumentano i casi di Ictus, anche tra giovani e giovanissimi

In Italia sono in forte aumento i casi di ictus, con un incremento del 2 per cento rispetto allo scorso anno. La notizia è stata data al termine  del diciassettesimo Congresso Nazionale della Società Italiana di Riabilitazione Neurologica - SIRN, conclusosi a Pisa l'8 aprile scorso.
I casi di ictus in Italia sono circa 200 mila, di cui l'80 per centro sono nuovi casi, il restante sono casi in recidiva, con un incremento del 2 per cento,  secondo le ultime statistiche. Secondi gli esperti un fattore predominante sarebbe da imputare all’invecchiamento generale della popolazione. L’età media nel nostro Paese si sta innalzando e  questa  tendenza va certamente ad incidere nell’aumento dei nuovi casi di malattia.
Fortunatamente si è ridotta la mortalità nella fase acuta. Ma questo fattore comporta di contro un aumento della gestione dei pazienti che sopravvivono e rappresentano la quotidianità per chi si occupa di riabilitazione.
Dopo un ictus – secondo gli studi - un paziente su tre mostra un disturbo di linguaggio, per cui ha grosse difficoltà a parlare, ricordare e leggere.
Si studiano ancora dei metodi di trattamento che risultino omogenei tra tutti gli specialisti nella cosiddetta medicina basata sull'evidenza. Esistono tecniche classiche, come stimolazioni magnetiche e farmacologiche. Ma non ci sono dati certi sulla terapia ideale.
Occorre ridurre il rischio di ictus. Seguendo semplici regole che si dimostrano però fondamentali per il benessere umano. Tenere sotto controllo la pressione ed il cuore. Svolgere una costante attività sportiva, ma va bene anche una passeggiata a passo spedito di 20 minuti. Una dieta mediterranea ed evitare il fumo.
Dalle statistiche sono stati evidenziati casi di ictus che hanno colpito giovani e giovanissimi, dove però le concause si rinvengono in problemi cardiovascolari.
In caso di ictus, occorre intervenire terapeuticamente nel giro di 4, 5 ore: entro 3 ore occorre arrivare al Pronto Soccorso ed essere indirizzati subito possibilmente in una “stroke unit”, i reparti dedicati al trattamento nelle primissime fasi.
Nella riabilitazione e l'assistenza si stanno utilizzando sempre di più dei sistemi robotici. Un numero sempre maggiore di robot per queste applicazioni di grande impatto sociale è utilizzato in sperimentazioni cliniche e in alcuni casi in terapie riabilitative sempre più consolidate.
Gli ultimi sviluppi della scienza vanno verso i nuovi sistemi indossabili o esoscheletri, con integrazione tra robot e tecniche di stimolazione muscolare.


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